Ale ha dimenticato di puntare la sveglia, cosi ci svegliamo di soprassalto alle 08:00. E' tardi e fa molto freddo. Non c'è tempo da perdere: i pochi tour organizzati verso l'interno partiranno di lì a breve. Mancarli significherebbe dover rinunciare alla visita a Landmannalaugar, uno degli highlight di tutta la vacanza.
Non ci resta che prepararci in tutta fretta e correre verso Hvolsvollur . Qui abbiamo giusto il tempo di comprare del pane e prosciutto prima di salire al volo sull'ultimo pullman proprio mentre sta già partendo. Per un pelo!
Il viaggio attraverso gli altopiani centrali è lungo e polveroso. Percorriamo infinite distese di sabbia e lava, dove la presenza umana è praticamente inesistente. Ci sentiamo rassicurati dal fatto di non dover affrontare il percorso da soli, e godiamo di alcuni panorami davvero incredibili. C'è anche tanta avventura, come quando il pullman deve affrontare ripetutamente alcuni guadi per superare dei fiumi non troppo profondi.
Una volta arrivati ci troviamo in un enorme campeggio, con dei servizi igienici impeccabili e tanta gente impegnata nelle attività più disparate. C'è chi monta e smonta la tenda, chi è impegnato a fare trekking, chi sta mangiando e persino chi si concede un tuffo nelle pozze naturali di acqua termale (!).
Al centro informazioni ci lasciamo rapinare 300 corone (quasi 5€) per un'inutile cartina, dato che come scopriremo poco dopo i sentieri sono semplici e ottimamente segnati. Scegliamo lo splendido giro che porta alla montagna rossa e torna poi indietro con un percorso ad anello. Durante la passeggiata camminiamo tra gas sulfurei e puzzolenti che escono dal terreno, in un ambiente dominato dalla lava e dai colori incredibilmente vari delle montagne. Quella che al nostro arrivo era una preoccupante nebbia poco alla volta lascia spazio a un timido sole che ci permette di apprezzare a pieno le meravigliose sfumature di questa tavolozza. Una volta tornati a casa sarà difficile far credere che quelle siano foto vere e non dei dipinti! E' tutto davvero bizzarro e affascinante, non possiamo fare a meno di immaginare i dinosauri mentre si muovono in questa terra dall'aspetto primordiale.
Dopo quattro ore purtroppo dobbiamo già abbandonare Landmannalaugar, perché l'ultimo pullman per tornare nella civiltà partirà di lì a breve. Giusto il tempo di fare un breve spuntino con il nostro pane e prosciutto e siamo già sulla pista del ritorno, che a differenza dell'andata è la celebre Sprengisandur, con le sue tonnellate di lava e cenere vomitate dal vulcano Hekla. Una volta tornati alla macchina siamo pronti per rimetterci in viaggio verso il sud, prossima tappa della nostra avventura. Questo ovviamente non
aleripe
15 chapters
16 Apr 2020
July 31, 2014
|
Skogar
Ale ha dimenticato di puntare la sveglia, cosi ci svegliamo di soprassalto alle 08:00. E' tardi e fa molto freddo. Non c'è tempo da perdere: i pochi tour organizzati verso l'interno partiranno di lì a breve. Mancarli significherebbe dover rinunciare alla visita a Landmannalaugar, uno degli highlight di tutta la vacanza.
Non ci resta che prepararci in tutta fretta e correre verso Hvolsvollur . Qui abbiamo giusto il tempo di comprare del pane e prosciutto prima di salire al volo sull'ultimo pullman proprio mentre sta già partendo. Per un pelo!
Il viaggio attraverso gli altopiani centrali è lungo e polveroso. Percorriamo infinite distese di sabbia e lava, dove la presenza umana è praticamente inesistente. Ci sentiamo rassicurati dal fatto di non dover affrontare il percorso da soli, e godiamo di alcuni panorami davvero incredibili. C'è anche tanta avventura, come quando il pullman deve affrontare ripetutamente alcuni guadi per superare dei fiumi non troppo profondi.
Una volta arrivati ci troviamo in un enorme campeggio, con dei servizi igienici impeccabili e tanta gente impegnata nelle attività più disparate. C'è chi monta e smonta la tenda, chi è impegnato a fare trekking, chi sta mangiando e persino chi si concede un tuffo nelle pozze naturali di acqua termale (!).
Al centro informazioni ci lasciamo rapinare 300 corone (quasi 5€) per un'inutile cartina, dato che come scopriremo poco dopo i sentieri sono semplici e ottimamente segnati. Scegliamo lo splendido giro che porta alla montagna rossa e torna poi indietro con un percorso ad anello. Durante la passeggiata camminiamo tra gas sulfurei e puzzolenti che escono dal terreno, in un ambiente dominato dalla lava e dai colori incredibilmente vari delle montagne. Quella che al nostro arrivo era una preoccupante nebbia poco alla volta lascia spazio a un timido sole che ci permette di apprezzare a pieno le meravigliose sfumature di questa tavolozza. Una volta tornati a casa sarà difficile far credere che quelle siano foto vere e non dei dipinti! E' tutto davvero bizzarro e affascinante, non possiamo fare a meno di immaginare i dinosauri mentre si muovono in questa terra dall'aspetto primordiale.
Dopo quattro ore purtroppo dobbiamo già abbandonare Landmannalaugar, perché l'ultimo pullman per tornare nella civiltà partirà di lì a breve. Giusto il tempo di fare un breve spuntino con il nostro pane e prosciutto e siamo già sulla pista del ritorno, che a differenza dell'andata è la celebre Sprengisandur, con le sue tonnellate di lava e cenere vomitate dal vulcano Hekla. Una volta tornati alla macchina siamo pronti per rimetterci in viaggio verso il sud, prossima tappa della nostra avventura. Questo ovviamente non
prima di esserci rifocillati nell'immancabile stazione N1, con la sua gustosa zuppa e la non trascurabile possibilità di lavarci un po'.
Ripartiamo così alla volta di Seljalandsfoss, la cascata cui si può camminare attorno come in una favola (e uscirne bagnati fradici). Ce la gustiamo da tutte le direzioni e tornati al parcheggio cerchiamo un posto dove fermarci per la notte. Purtroppo non troviamo nulla e siamo costretti a proseguire verso Skogarfoss dove arriviamo in tarda serata. Qui ci imbuchiamo al margine del campeggio vicino ad altri camper e ci addormentiamo sperando che nessuno si accorga di noi.
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