La stazione N1 c'è piaciuta così tanto che torniamo a farci colazione e a lavarci. La giornata è tutta dedicata alla Penisola di Snaefellsnes quindi il primo trasferimento è verso la città costiera di Stykkisholmur, dove ci fermiamo per una breve visita al faro e al porto. C'è una sensazione di desolazione che ci mette addosso tanta malinconia.
Riprendiamo la strada seguendo la via panoramica e arriviamo attraverso un maestoso campo di lava all'unica fabbrica del Paese che produce ancora lo squalo putrefatto. Qui visitiamo il "museo", in realtà una vera e propria scusa per giustificare la deviazione fin qui. Nessuno parla inglese ed è difficile seguire le spiegazioni, anche
aleripe
15 chapters
16 Apr 2020
November 08, 2014
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Bogarnes
La stazione N1 c'è piaciuta così tanto che torniamo a farci colazione e a lavarci. La giornata è tutta dedicata alla Penisola di Snaefellsnes quindi il primo trasferimento è verso la città costiera di Stykkisholmur, dove ci fermiamo per una breve visita al faro e al porto. C'è una sensazione di desolazione che ci mette addosso tanta malinconia.
Riprendiamo la strada seguendo la via panoramica e arriviamo attraverso un maestoso campo di lava all'unica fabbrica del Paese che produce ancora lo squalo putrefatto. Qui visitiamo il "museo", in realtà una vera e propria scusa per giustificare la deviazione fin qui. Nessuno parla inglese ed è difficile seguire le spiegazioni, anche
se grazie a qualche pannello informativo e a un bel video riusciamo comunque a capire il ciclo della lavorazione. Forse sarebbe stato meglio non saperlo. Ale non si fa intimorire e prova il tanto temuto assaggio. Non è per niente male, e ne compra addirittura un bel pezzo da portare a casa.
E' ormai ora di pranzo e attraversando tranquilli villaggi di pescatori giungiamo al celeberrimo Gamla Rif (ubicato in una casa del 1896) dove mangiamo la migliore zuppa di pesce della nostra vita. E' un piatto così speciale e rinomato da aver monopolizzato il menu del locale. Non si può descrivere a parole l'alchimia che si crea tra il pesce fresco di giornata catturato proprio lì di fronte, le spezie abbondanti e il sapore dolciastro dato dalle pesche. Assolutamente da rifare una volta tornati a casa. Inoltre finalmente riusciamo ad assaggiare la meringata, che delizia!
Continuiamo il giro visitando la spiaggia caraibica (!) di Skardsvik. Sembra davvero di essere in un posto lontano, e non ci stupisce per nulla che un guerriero vichingo abbia deciso di farsi seppellire proprio qui dove è stata ritrovata in tempi recenti la sua tomba.
Ci spostiamo poi alla spiaggia di sabbia nera di Djupalonssandur, con le pietre di sollevamento che erano utilizzate per testare la forza e l'attitudine alla dura vita da pescatore. Non c'è bisogno di sottolineare che Ale non è riuscito a sollevare neanche quella più scarsa che avrebbe significato essere scartati definitivamente... Continuiamo a passeggiare sul lungo mare tra i relitti di una nave inglese che è naufragata qui nel 1948. Fa un po' strano, ma evidentemente in Islanda si usa lasciare tutto così com'è successo.
Riprendiamo il viaggio e arriviamo giusto in tempo per la visita della grotta di lava Vatnshellir, dove armati di pila e caschetto (della Camp di Premana!) scendiamo nelle profondità della terra. Un'esperienza davvero unica, complice il romanzo di Jules Verne che proprio qui è stato ambientato. In uno degli anfratti ci viene fatto notare lo scheletro di una volpe artica. Purtroppo un maledetto proprio due settimane fa si è portato via il teschio, come se fosse un souvenir. Speriamo solo che non sia stato un nostro connazionale.
Tornati in superficie terminiamo la giornata con brevi visite al villaggio di pescatori Arnastapi, la chiesa nera di Budir e la spiaggia di Ytri-Tunga, dove purtroppo non riusciamo a vedere neanche una foca. Non abbiamo avuto molta fortuna con la fauna locale, forse Agosto non è il mese migliore per questo tipo di approccio.
Di ritorno a Bogarnes mangiamo qualche porcheria alla stazione N1 e torniamo allo stesso parcheggio di ieri per passare la notte. Stavolta siamo soli, ma non proprio. A farci compagnia c'è sempre il solito, immancabile, incessante vento.
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